Impatto olfattivo sulla qualità della vita e sui conflitti con le imprese.

L’impatto olfattivo rappresenta una forma di inquinamento ambientale spesso sottovalutata ma che può avere conseguenze significative sulla qualità della vita delle persone esposte.
Odori molesti provenienti da attività industriali, agricole, zootecniche, impianti di trattamento rifiuti, ecc. possono generare disagio fisico e psicologico nei residenti delle aree limitrofe.

Questo disagio si manifesta attraverso sintomi come nausea, mal di testa, irritabilità, disturbi del sonno e sensazione costante di malessere, compromettendo la vivibilità del territorio e il benessere complessivo degli individui.

L’esposizione quotidiana a tali odori indesiderati riduce la percezione positiva dell’ambiente in cui si vive, portando spesso a un deterioramento del senso di appartenenza alla comunità e a una crescente frustrazione. In casi estremi, il disagio può contribuire all’abbandono del territorio, svalutazione immobiliare e perdita di fiducia nelle istituzioni.

In questo contesto, non è raro che si generino conflitti sociali tra la popolazione residente e le imprese responsabili delle emissioni odorose. I cittadini possono organizzarsi in comitati o intraprendere azioni legali, esercitando pressioni sulle autorità per ottenere controlli più stringenti e interventi correttivi.

Dall’altra parte, le aziende possono percepire tali contestazioni come ostacoli allo sviluppo economico, portando a tensioni che si aggravano in assenza di un dialogo trasparente e di soluzioni condivise.

In questo contesto il monitoraggio olfattivo riveste un’importanza centrale: è attraverso questa attività che riusciamo a garantire una buona qualità dell’aria, a rispettare quanto previsto dalla normativa Nazionale ed Internazionale in materia e a tutelare la salute delle persone.

In questo contenuto ci occuperemo di:

  1. fare una panoramica del quadro normativo di riferimento;
  2. descrivere i principi che sono alla base della percezione olfattiva;
  3. illustrare i metodi analitici di riferimento;
  4. descrivere la strumentazione utilizzata per le indagini olfattometriche.

 

Analisi Olfattometrica e Normativa

A livello europeo la misurazione degli odori è regolamentata dalla norma EN 13725:2022 che identifica il metodo della diluizione dinamica con panel umano per determinare la concentrazione odorosa e definisce criteri rigorosi per la selezione e validazione dei valutatori.

La consapevolezza dell’impatto degli odori si è rafforzata con la Direttiva 2008/50/CE sulla qualità dell’aria, che invita gli Stati membri a considerare gli odori molesti un parametro fondamentale per la tutela del benessere e della salute pubblica.

Un ulteriore passo in avanti in ambito legislativo è avvenuto con il Green Deal Europeo nel 2019: l’accordo fissa l’obiettivo di “aria pulita” entro il 2030 attraverso la riduzione di tutte le forme di inquinamento atmosferico, l’introduzione di limiti più stringenti per gli odori molesti e incentivando l’adozione di tecnologie di monitoraggio avanzate come l’olfattometria dinamica.

Il Quadro Normativo Italiano

In Italia la regolamentazione è articolata su diversi livelli, con il D. Lgs. 152/2006 (Testo Unico Ambientale – TUA) come base:

  • Art. 272 del TUA: impone alle attività considerate a rischio di eseguire un’analisi preventiva dell’impatto odorigeno;
  • Art. 272-bis (introdotto dal D. Lgs. 183/2017): definisce i requisiti obbligatori per i laboratori di analisi e stabilisce l’obbligo di trasmettere i risultati agli enti di controllo;
  • D. Direttoriale 309 28/06/2023: il Ministero della Transizione Ecologica ha integrato la norma EN 13725 fornendo soglie di riferimento operative per gli insediamenti industriali a maggior rischio.

Completano la normativa nazionale le Linee Guida Regionali.

clicca e leggi l’approfondimento sulla normativa italiana sulle emissioni in atmosfera e le procedure di monitoraggio

 

L’importanza della percezione olfattiva nell’olfattometria dinamica

I risultati di un’analisi olfattometrica dipendono dal funzionamento del sistema olfattivo dei valutatori che costituiscono il panel.

I parametri presi in considerazione dall’analisi sono: l’intensità, ovvero la componente soggettiva con cui i panel giudica l’odore; la soglia di percezione, ovvero la concentrazione minima alla quale un odore viene percepito dal 50% dei valutatori; la qualificazione sensoriale, ovvero il modo in cui viene descritto l’odore stesso.

Un altro fattore da non sottovalutare è l’adattamento olfattivo ovvero la perdita momentanea di sensibilità di un soggetto quando è esposto per un periodo di tempo prolungato agli odori.
In questo senso la normativa è chiara: il protocollo prevede delle pause tra una sessione e l’altra e dei limiti al numero di stimoli valutati.

 

L’olfattometria dinamica con panel umano

L’Olfattometria Dinamica con panel umano è il metodo standard (definito dalla norma EN 13725) per misurare la concentrazione degli odori ed è l’unico che tiene conto della percezione umana diretta.

La misurazione avviene in tre fasi:

  1. campionamento e diluizione: un campione di aria contenente l’odore viene raccolto e inviato a uno strumento chiamato olfattometro dinamico. All’interno di questo strumento l’aria odorosa viene dosata e diluita progressivamente con aria pulita (inodore) mediante un preciso sistema di valvole e flussometri;
  2. valutazione del panel: un panel di almeno quattro valutatori selezionati e addestrati (ovvero qualificati) annusa le diverse diluizioni. I valutatori indicano il momento preciso in cui riescono a percepire l’odore per la prima volta;
  3. calcolo del risultato: Calcolando la mediana delle soglie di percezione del panel, si ottiene la concentrazione odorosa espressa in unità olfattometriche per metro cubo (ou/m3).

 

Quali sono i dati elaborati per il calcolo degli indicatori degli odori

Tutti i dati olfattometrici grezzi vengono elaborati al fine di estrarre i seguenti indicatori:

  • concentrazione odorosa (C_od): il numero di diluizioni necessarie per portare il campione di aria alla soglia di rilevamento da parte del panel;
  • portata di odore (OER): essenziale per la modellizzazione della dispersione e per quantificare l’emissione totale di odore da una sorgente.

 

La strumentazione del Gruppo C.S.A. per le indagini olfattometriche

Il Gruppo C.S.A. è accreditato ACCREDIA per la Determinazione della concentrazione di odore secondo la UNI EN 13725:2022.

Gli strumenti impiegati per l’olfattometria dinamica sono: un olfattometro LEO, dotato di 4 postazioni ed utilizzabile sia in un laboratorio olfattometrico che in uno mobile; un olfattometro Scentroid SS600 a 6 postazioni.

Oltre a questi risultati siamo in grado di eseguire attività di screening delle sostanze osmogene secondo le disposizioni del Decreto Direttoriale numero 309.

Contatta il Gruppo C.S.A. S.p.A.

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